1 gennaio 2016

Dipende da come ti siedi /3: il modo

Ma il modo migliore per sedersi su una sedia a rotelle
è comunque quello di Mick Jagger: per scherzo.
(terza puntata sulle circostanze che facilitano l'adattamento alla sedia rotelle)

Oltre al GENERE e alla OCCUPAZIONE, conta molto anche il MODO in cui ci si arriva.

Il traumatizzato fino al giorno prima stava benissimo, saltava e ballava. Il malato progressivo, no: fino all'ultimo si ostinava a stare in piedi, malissimo, pochissimo e aiutandosi con ausili brutti e pericolosi come stampelle e deambulatori. Tanto che, alla fine, per il malato progressivo la sedia a rotelle è una liberazione, dalla fatica, dalle cadute e dalla dipendenza dall'auto anche per fare 300 metri. In sedia a rotelle torna a vivere, ad andare a spasso.
Il malato progressivo sa anche che la sedia a rotelle manuale potrebbe non essere per sempre, ma uno stadio intermedio prima di quella elettronica, che è tutta un'altra - e molto più pesante - musica.
In conclusione, non è tanto strano che molti malati progressivi come me, finché possono permettersi la sedia manuale, se la vogliono godere.



[continua in ISTRUZIONI]





Baci


Qualche volta, di fronte alla pagina bianca ho detto: "Oddio, cosa scrivo nel prossimo post? Devo combinare qualcosa!"
Non ci foste stati voi...
Grazie a tutti per avermi seguito, sostenuto e spinto (qualcuno anche materialmente) a fare tante cose in questi 6 anni di sedia a rotelle.
Siete stati veramente d'aiuto, un motivo in più per prenderla, non dico bene, ma almeno in modo attivo.
Vi prometto che non mi fermerò.
Chi si ferma è perduto.
Per il blog, invece, mi fermo a 63, che mi sembrano abbastanza.
63 storielle che non avrei potuto vivere, e neanche immaginare, se una persona non fosse stata vicino a me, sempre.
Baci







19 commenti:

  1. Una volta al mese avevo una lettura di uno che sa scrivere in metrica italiana educato a scuola in lettere classiche da uno incapace di leggere la metrica latina. Scrivi ancora perbacco,tempo di passare ai libri. Fabio Volo ci fa una santa sega

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    1. È vero, avevamo l'unico insegnante di latino del liceo classico che non conosceva la metrica.
      Però, è stato capace di dire a G.L. che petulante chiedeva: "Professore, quando iniziamo la metrica latina?", ridacchiando così: "La metrica non lo facciamo perché… non la so!"
      Insomma, onestà intellettuale, coscienza dei propri limiti e una sana dose di pigrizia, tutti valori nei quali mi riconosco.
      Con un altro professore forse adesso saprei la metrica, ma non avrei avuto il coraggio di prendere carta e penna per raccontare, ridacchiando, i miei limiti.
      Adesso però non buttatevi in libreria a saccheggiare Fabio Volo.

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  2. Noooo!Ancora, ancora, come dicono i bambini alla fine della storia

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    1. Grazie Maria, ma la sofferenza per la chiusura del blog è niente rispetto a quella che avresti provato a sorbirti per altri 10 anni le stesse cose, trite e ritrite.
      Le mie idee quelle sono, possono cambiare un po', ma non radicalmente ogni mese. Quanto alle attività, anche quelle sono limitate, dalle mie possibilità e dalle mie - poche - passioni.
      Quindi, più che di rischio di ripetizione, c'era la certezza di ripetermi e annoiarvi.
      E mai avrei potuto fare una cosa del genere a voi che mi siete stati così vicini.
      Grazie e a presto
      Leo

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    2. Bimestrale? Trimestrale? Almeno semestrale, dai! Oppure quando ti pare!

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  3. repetita juvant! E brava Barbara che ci ha indirettamente permesso tante letturine di inizo mese. Come ci diceva colui che non sapeva la metrica latina:'avete scritto sul calepino la vostra paginetta giornaliera?' E allora anche voi sarete scrittori !

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  4. Anch'io ho sempre letto, e aspettato di leggere, i tuoi post. Una delle penne più brillanti e caustiche che mi sia capitato di leggere. Una delle più belle teste che mi sia capitato di incontrare.
    Anch'io sarei del parere che non dovresti lasciarci così improvvisamente a bocca asciutta, dunque, concordo con gli altri e rilancio: se Fabio Volo pubblica una volta all'anno, tu dovresti poterci pubblicare un qualcosa ogni quando ti pare!
    Cristina (Torchia)

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    1. Che parole!
      Che poi, come per i film, la maggior parte del merito è della storia che si racconta..
      E nel mio caso non ho fatto un grande sforzo di fantasia, avendo avuto la "fortuna" di trovarmi nell'avventura della sedia rotelle.
      Il giorno che verrò preso dall'irrefrenabile desiderio di raccontare qualcosa, vi manderò una cartolina, oppure inizierò un nuovo blog. Chissà, vedremo!
      Altri baci!

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  5. ciao Leonardo,
    tu e Barbara siete splendidi
    mi spiace, come a tutti, che chiudi il blog: mi mancherà..e conoscerti è un privilegio,
    baci a tutta la famiglia!

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    1. Grazie,
      ma quali splendidi, ci è toccata questa avventura e ci arrangiamo!
      Baci, ciao

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  6. Caro Leo, io non ci sto! puoi chiudere questo blog ma, nel contempo, aprirne uno nuovo dedicato alla Beneamata! così, non ci priverai della tua sagace penna! un abbraccio dalla Curva Nord! Roberto

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    1. Lo farei volentieri. Il problema è che i miei sei anni in sedia a rotelle le ho fatti, mentre non ho fatto sei anni con l'Inter.
      E pensare che avrei anche fatto cambio…

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  7. Ok, basta blog, ma scrivi un libro, meglio se un romanzo. Te lo dico da una quindicina d'anni, se ti ci metti e centri la storia, fai il botto. Vuoi scommettere?

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  8. L'anonimo dell'8 gennaio è l'ipotecnologico Luciano

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    1. Non c'era bisogno, ti avevo riconosciuto alla prima riga!
      C'è solo un'altra persona al mondo che ha pensato quello che pensi tu: io quindici fa, ma poi ho smesso!
      Sarebbe bello, ma temo che mi tocchi ancora lavorare.

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  9. prima lemmy dei motorhead, poi hotwheels e oggi david bowie,
    che periodaccio...

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    1. Questa associazione mi commuove e promuove!
      Comunque, ai lettori distratti, prima che mettano in giro voci errate, preciso che sono ancora vivo.

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  10. Leo, mi dispiace che tu smetta di scrivere. Ho scoperto il tuo blog per caso, da quando sono carrozzato anche io, e, in prima battuta, mi è stato utile senza essere noioso (fantastiche le dritte sull'uso della sedia a rotelle), ma poi l'ho letto tutto come un romanzo. Complimenti, davvero. Facci sapere se avrai voglia di scrivere qualcosa d'altro, non ho dubbi che ne varrà la pena!
    Grazie
    Cristiano

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    1. Grazie a te Anonimo Cristiano,
      e grazie anche a chi (Google?) ti ha portato, non so come, al mio blog.
      Qui ho detto quello che ho avevo, di positivo, da dire.
      Le lagne, e ce ne sarebbero, me le sono sempre tenute per me.
      Per il futuro credo di averti privato soltanto di infinita ripetizione di quello che era già stato detto.
      Anche perché, grazie a dio, la malattia al momento è stabile e faccio - e penso - più o meno le stesse cose.
      Quando mi verrà altro da scrivere ti avviserò, se mi mandi un'email a leotambo@gmail.com.
      Ciao, buona fortuna

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