Alcuni disabili accusano i loro simili trattare la sedia a rotelle come fosse una parte del corpo. "Va odiata, non coccolata!", rimproverano. "Non va accettata, non bisogna dimenticare quello che si è perso, cos'è la vera vita!" (se vuoi farti un'idea, leggi questi commenti al blog Invisibili del Corriere.it).
Insomma, chi si trova bene con la sua sedia a rotelle è guardato come un collaborazionista nel '44.
Per me la sedia a rotelle è la cosa che mi fa andare in bagno, in ufficio e a spasso. Tutto qui.
Certo, preferirei appenderla al muro sotto la foto - ornata di fiori sempre freschi - dello scienziato che ha trovato la cura ma, nell'attesa, ci tengo che funzioni e trovo utile imparare a usarla bene.
A leggere attentamente quei forum sembra che l'atteggiamento dipenda molto dal genere, dalla occupazione e dal modo in cui ci si arriva.
IL GENERE. Giusto o ingiusto che sia, le donne stanno sedute molto meno degli uomini, perché lavorano in piedi a casa, a far spese e con i bambini. E forse è questa la ragione per cui vivono più a lungo dei maschietti.
Ma forse è anche la ragione per cui di solito accettano con maggiore difficoltà la sedia a rotelle: il maschio può anche stare seduto tutto il giorno senza essere guardato male o sentirsi inutile, per la femmina non è la stessa cosa.
Senza considerare che il maschio è più giocherellone e come un bambino è attratto da qualsiasi meccanismo che si muove e che produce una qualche velocità. La donna ha cose più serie e utili cui pensare.
(Le foto sopra spiegano perché gli uomini campano meno delle donne ma più comodamente.)
Di OCCUPAZIONE e MODO parleremo prossimamente.
[continua in ISTRUZIONI]
1)
In Italia ai concerti i disabili hanno diritto a una zona riservata che in genere è sotto il palco davanti al pubblico.
Una figata che ho provato.
In America sembra di no.
2)
Questa foto è più bella.
Dolcissimi metallari portano un fan sul palco.
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