1 settembre 2014

Bob Sunshine

C'era una volta QOOB, un canale del primitivo digitale terrestre che trasmetteva corti non-stop, più o meno sempre gli stessi, come il Videomusic degli inizi.
Malgrado i molti fan, dopo solo un anno è stato soppresso e rimpiazzato da LA7D.
Adesso quei corti li trovi su Youtube ma non è la stessa cosa: la sorpresa quando accendevi, l'attesa per uno dei tuoi preferiti, la scoperta - nell'attesa - di nuovi corti non ci sono più.
"Bob Sunshine" mi piaceva tantissimo:

(qui con i sottotitoli in italiano)

Solo dopo averlo visto un numero assurdo di volte ho pensato che poteva essere letto anche come metafora dell'invalidità.
Mostra il peso di dover sempre chiedere aiuto anche per le più banali attività quotidiane oppure la frustrazione di provarci da solo, non riuscirci e rimanere bloccato e solo.
Bob è un pupazzo meccanico che non funziona, ma che vorrebbe prendere delle decisioni, fare come gli altri e insieme agli altri.
Ha una grande dignità: non si lamenta mai ed è sempre ben vestito, educato e sorridente. E non si arrende mai.
Un vero esempio.
Io sono la sua versione maleducata.

[continua su ART]


Appunti dalla vacanza a Stoccolma

Cono gelato (dal dizionario per le persone in sedia a rotelle): gioco di abilità consistente nel consumare il -- senza sporcare i pantaloni.

Italiani: in un museo sentire un italiano che dice a un altro a volume medio: "Il disabile credo che sia greco."
Meno male che nel museo di italiani ce n'erano solo due, se no sai che discussioni pubbliche sui miei tratti somatici.

Shopping: un grande dispiacere per un disabile in vacanza è non poter dire: "Oggi mentre vai a fare shopping io vado a fare delle foto e a vedere un paio di cose che credo non ti interessino."
Bob non se la prenderebbe, io me la prendo.





3 commenti:

  1. secondo me ti hanno scambiato per greco per quel capoccione che c' hai che sembri pericle con l' elmo corinzio in testa
    bacetti
    f.

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  2. Sempre meglio di quella volta a Predappio, ti riconobbero si' come italiano ma come uno di quelli la'

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    1. Chiariamo subito ai miei progressisti lettori che a Predappio siamo andati solo per curiosità e per il mio interesse per l'architettura razionalista, e perché tu abiti a Cesena.
      E che è stato un puro caso che io indossassi una T-shirt nera, peraltro con scritta sopra una frase di de Andrè. Scritta evidentemente piccola visto che il signore cui abbiamo chiesto un'indicazione ha fatto una faccia come dire: "ecco altri due cretini fanatici".
      Ps: vorrà dire che la prossima volta che andiamo a Predappio mi scambieranno per uno di Alba Dorata.

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